Con pieno consenso, pubblichiamo la missiva di Enrico Peyretti (Torino), scritta a margine delle note pontificie a proposito della difesa del crocifisso. Il Governo, dice Benedetto XVI, "si è mosso in conformità a una corretta visione della laicità e alla luce della sua storia, cultura e tradizione. I primi cento cinquanta anni di storia hanno insegnato che quando si è cercato di "negare o emarginare" la fede "si sono causati pericolosi squilibri e dolorose fratture nella vita sociale del Paese".
Sento, insistente, fra i cattolici seri e pensosi, non più disagio ma ripugnanza per queste ripetute prese di posizione di una gerarchia insensata a favore del governo Berlusconi.
Non si tratta di destra o sinistra: si tratta di un governo che è "fuori" da tutte le parti: fuori dalla Costituzione, fuori dalla giustizia verso i più poveri (tanto all'interno quanto fra i migranti in cerca di vita respinti in mano a dittatori e predoni), fuori dalla legalità, fuori dalla parola veritiera e onesta, fuori dalla minima onestà civile.
Cosa vedono e cosa vogliono questi gerarchi di una organizzazione ecclesiastica fine a se stessa, con ogni mezzo? Con quale responsabilità parlano? Con quale conoscenza della realtà? Con quale coscienza dei primari valori umani e civili? Ma sanno a chi vendono la chiesa? I cristiani cattolici coscienti si facciano sentire, con voce forte. E' il nostro dovere.
Enrico Peyretti, Torino